venerdì 25 maggio 2012

25/05/2012 - La sfida che il centrosinistra deve fare sua: riportare al voto gli astenuti e arginare il fenomeno 5 Stelle




Di seguito alcuni riflessioni sul voto amministrativo considerato il risultato di Piacenza e degli altri principali comuni capoluogo. 

1) E' sotto gli occhi di tutti i cittadini l’implosione del centrodestra, sia sul versante Pdl che  su quello leghista;  un’ emorragia di consensi che li porta lontano dai fasti delle passate tornate elettorali.  Colpa da attribuire agli  scandali venuti a galla a tutti i livelli, pur considerando che alla base di questa sconfitta c’è stata l’incapacità di rispondere alle necessità del Paese (soprattutto sul versante economico) ed una buona dose d’incoerenza nelle scelte squisitamente politiche. A Piacenza abbiamo l’esempio lampante: in Provincia Pdl-Lega Nord e Udc governano insieme mentre per entrare a Palazzo Mercanti si sono presentati ognuno con un proprio candidato e tutti contro tutti;

    2) Il centrosinistra può dirsi sì soddisfatto dell’esito delle urne, specialmente, dati alla mano, dov’era presente l’alleanza Pd-Idv-Sel, ma ora bisogna interrogarsi sul dato relativo all’astensione e sull’exploit del movimento di Beppe Grillo. Certa è la conferma e la riconquista di numerosi comuni italiani con il determinante apporto di candidati credibili da un lato (Orlando a Palermo è l’esempio lampante ma troviamo anche Doria a Genova e lo stesso Dosi) e con  liste non contraddistinte da connotati politici  capaci di raccogliere percentuali a due cifre dall’altro. Nel nostro capoluogo “I Moderati”, progetto inizialmente nato in quel di Torino come movimento d’ispirazione centrista e liberale, ha fatto la parte del leone bissando il successo della lista dei “Per Piacenza con Reggi” del 2007. Il leitmotiv della “rete” di cittadini uniti a Paolo Dosi che hanno messo a disposizione le loro competenze interpretando il mandato politico come un servizio alla collettività è risultato vincente. Una formula da poter ripetere alle prossime politiche con la definizione fin da subito di un programma basato su pochi e ben delineati punti programmatici;

      3) In mezzo ai due poli troviamo la realtà dei 5 Stelle di Beppe Grillo che entrano nella storia avendo conquistato la vicina Parma e attestandosi intorno al 10% in molti Comuni fra cui pure Piacenza.  Diamo per acclarato che il voto 5 Stelle non rappresenta  un rifiuto alla politica quanto agli stessi tradizionali partiti non in grado di riformare e riformarsi. Particolare a sostegno della tesi sono le preferenze prese dai stessi candidati a 5 Stelle, sempre di parecchio inferiori al voto  di simbolo, ergo è premiata in linea di massima la richiesta di cambiamento di cui lo stesso movimento si fa carico;

      4) L’alta percentuale di non votanti: a Piacenza si è astenuto quasi un elettore su due, trend verificatosi più o meno in tutti i comuni dove si è andati alle urne. Una disaffezione attesa e comprensibile che fa il paio con chi ha scelto di affidarsi al M5S, delusi da una politica autoreferenziale incapace di decidere;

    5) Ed allora per far in modo che le formazioni politiche riacquisiscano credibilità è necessario che vengano datisegnali ai cittadini: scelta di facce credibili che interpretino la politica come un servizio, percorsi all’insegna della meritocrazia interna a tutti i livelli, proposte concrete su come uscire dalla crisi (a cui aggiungere le riforme indispensabili per la tenuta del Paese). E’ questo lo scatto necessario che arginerebbe l’astensionismo e restituirebbe consenso alle formazioni politiche. 

       Una sfida che il centrosinistra deve fare sua.

Andrea Fossati 

martedì 15 maggio 2012

15/05/2012 - Le buone intenzioni non bastano più


E' di oggi l'ennesimo appello del Presidente della Repubblica affinchè il Parlamento licenzi una nuova legge elettorale, considerata da Napolitano "nodo essenziale da sciogliere...assolutamente ineludibile". Tornare al voto con il Porcellum sarebbe infatti un'ipotesi disastrosa per già abbondantemente compromessa credibilità dei partiti e avrebbe effetti negativi a livello internazionale.

Eppure sembra incredibile anche solo pensare che la legge fatta su misura dal centrodestra e per il centrodestra nel dicembre 2005 al fine di evitargli la sconfitta elettorale sia ancora viva e vegeta fra noi. Nessuno la vuole ma tutti, chi più chi meno, se la tengono, con la lodevole eccezione dei promotori (l'Idv, Sel, I Democratici e il Pli e altre piccole sigle a cui vanno aggiunti esponenti sparsi del Pd fra cui Parisi) del referendum abrogativo contro la legge bocciato dalla Consulta.

Perchè il problema sostanziale è passare dalla parole ai fatti, dalle promesse alla concretezza, così come sul tema del "rimborso elettorale", dove Idv ha raccolto 200.000 firme per una legge d'iniziativa popolare che mira ad eliminarlo completamente di cui si dovrà tener conto, rinunciando altresì all'ultima rata del rimborso per le politiche del 2008.

Un altro esempio è rappresentato dal Ddl anticorruzione, ostacolato in tutti i modi dai residuati dei Berluscones e nonostante questo tipo di reati ed i suoi affini ci costino ogni anno 60 miliardi di euro, pari ad una finanziaria lacrime e sangue.

Occorre quindi uno scatto d'orgoglio per far uscire l'Italia dalla palude. Pd-Idv-Sel (con dosi di civismo) è l'alleanza più naturale possibile che pure nei Comuni italiani chiamati al voto ha dato buoni frutti, risultato di anni di (buon) governo locale. Ripeterla a livello nazionale non è impossibile, cominciamo subito a costruire un progetto d'alternativa. Se non ora, quando ?

Andrea Fossati

lunedì 14 maggio 2012

14/05/2012 - Verso il ballottaggio Dosi-Paparo. Alcune considerazioni

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Archiviato il primo turno di elezioni amministrative del 6-7 maggio molti capoluoghi di Provincia  si preparano al ballottaggio. A Piacenza com'è noto la sfida sarà fra Paolo Dosi (che ha ottenuto il 47,11 % pari a 22878 voti ed è sostenuto da Pd-Idv-Sinistra e Moderati) e Andrea Paparo (31,07% pari a 15086 voti con Pdl-Piacenza Viva-Sveglia).

Alcune considerazioni in ordine sparso:

-Dopo un inizio di campagna soft e tutt'altro che critico verso l'amministrazione, passato addirittura per l'elogio a Spazio 4, il candidato del Pdl si sta giocando e due settimane di ballottaggio in modo maggiormente aggressivo, prova ne sono gli attacchi all'attuale Giunta con un comunicato in cui si evidenziano a suo dire gli sprechi degli ultimi tre anni (LINK), a cui ha risposto Roberto Reggi (LINK), e l'immediata richiesta di un confronto pubblico in Piazza Cavalli che si svolgerà mercoledì sera;

-Sempre riguardo a Paparo è arrivata venerdì u.s. in modo diretto da parte sua la richiesta dei consensi del M5S con un blocco di proposte all'insegna della trasparenza amministrativa. In questo caso la mossa sembra oltremodo forzata, dettata più dalla necessità di recuperare terreno che da una sincera convinzione; e poi perchè alcune di queste misure (LINK), come ad esempio i consigli on line non sono stati fin qui proposti in Provincia, dove Paparo ricopre la carica di Assessore da tre anni ? Il classico caso del troppo che stroppia e che fa il paio con i progetti di città sicura messi nero su bianco dal candidato del centrodestra. Sulla carta tutti lodevoli, ma che messi in fila e valutati con quanto fatto dall'opposizione in Comune in questo decennio sanno  tanto di promesse elettorali;

- Riassumendo questi attacchi all'arma bianca permetteranno a Paparo di recuperare sì rispetto al 31 % del 6-7 maggio, ma difficilmente potrà realizzarsi il ribaltone, proprio per quanto sopra detto e soprattutto considerando il buon lavoro svolto dall'Amministrazione Reggi;

- Sulla campagna di Dosi e della coalizione di centrosinistra bene si è fatto a non effettuare voli pindarici con programmi futuristici. Giustamente Paolo ha sempre sottolineato come l'obiettivo sarà quello di conservare gli standard fin'ora raggiunti (VIDEO), dal sociale ai servizi alle famiglie, mettendo un attenzione particolare al lavoro, alla ricerca/università e puntando sul ruolo della cittadinanza attiva.

- Ultimo punto: la tradizione di buon governo del centrosinistra sul territorio piacentino; considerando inoltre che quando è stato chiamato ad amministrare il centrodestra, da ultimo a Palazzo Garibaldi, a dispetto delle mirabolanti promesse, non si è mai andati oltre all'ordinaria amministrazione.

Andrea Fossati