domenica 31 marzo 2013

28/03/2013 - La Retitudine 11: analisi, spunti e riflessioni su M5S, PD e due parole su Ingroia


Sabato e domenica scorsi si è tenuto ad Acquasparta (TR) uno dei periodici incontri de LA RETE 2018, associazione nata grazie alla volontà del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, già fondatore nel 1991 del “Movimento per la democrazia – La Rete”, con finalità ben precise: “lievito culturale” e “sintesi politica”, senza il livello di rappresentanza istituzionale, dove l’ascolto e la partecipazione sono la vera rivoluzione. (i contributi de LA RETE 2018 possono essere consultati sul sito: www.laretitudine.net )

L’occasione è stata utile per esaminare il quadro politico dopo le elezioni di fine febbraio, con particolare riferimento al risultato del M5S e al conseguente atteggiamento di responsabilità del PD, manifestatosi già con gli 8 punti programmatici lanciati da Bersani  e successivamente con la candidature a Presidenti di Camera e Senato di Laura Boldrini e Piero Grasso, accantonando scelte squisitamente partitiche ventilate prima delle elezioni.

Un cambio di linea apprezzabile che può riaprire il dialogo con i cittadini, le associazioni e i movimenti; con chi in altre parole si dice oggi scontento della politica. Naturalmente il suddetto modus operandi deve rappresentare un punto di partenza, da cogliere come opportunità per costruire una visione politica d’insieme mancata fino ad oggi (e mancata totalmente in questa Seconda Repubblica).

La domanda di cambiamento che chiedono i cittadini deve partire proprio dai partiti, che in crisi di consenso e credibilità (il Pdl ha perso più di 6 milioni di voti rispetto al 2008, il Pd circa 4) hanno l’obbligo di riformarsi con una legge del “metodo democratico” che garantisca selezione fin dal basso, maggiore partecipazione, dando così piena attuazione all’articolo 49 della Costituzione Repubblicana. Altre semplici proposte sono l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e il cambio delle legge elettorale per ridare in mano ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.

Dai partiti occorre altresì una stagione di netta discontinuità ed il M5S può  fungere in tal senso da grimaldello per l’attuazione di provvedimenti da troppo tempo rimasti nei cassetti: lotta ai  conflitti d’interesse, all’evasione, alla corruzione, alle mafie. Vi è quindi un’esortazione al movimento di Grillo affinché ponga le sue condizioni per far nascere un Governo.

Questa situazione di stallo in conclusione dev’essere un’opportunità per trovare le soluzioni mirate ad uscire dalla crisi economica, sociale, istituzionale che viviamo.

Agli incontri del LA RETE 2018 hanno partecipato molti iscritti ed esponenti dell’Idv, quali l’europarlamentare Niccolò Rinaldi, lo stesso Orlando oltre ad Antonio Ingroia, candidato premier di Rivoluzione Civile.

Insieme a loro si sono potute analizzare le criticità del progetto politico di RC, più con riferimento al metodo (unione di sigle troppo distanti ideologicamente fra loro) ed ai tempi piuttosto che alla proposta politica vera e propria.

Due parole le volevo spendere su Antonio Ingroia al quale va dato onore e merito di essersi buttato anima e corpo in quest’avventura politica.  E soprattutto di averci messo la faccia, tenendo la schiena dritta, con la consapevolezza di aver lottato  per delle cause giuste. 
Se sbagli ma sei un uomo libero puoi ammettere l’errore e ricominciare daccapo.
In Italia l’attuazione di queste parole rimane molto difficile, d’altronde viviamo in un Paese fondato sul ricatto, sul compromesso, dove vale il vecchio adagio “scherza coi fanti ma lascia stare i santi”. A lui pertanto va sincera gratitudine con l’auspicio che la sua figura possa essere valorizzata come merita.

ANDREA FOSSATI

giovedì 14 marzo 2013

13/03/2013 - Nomina Ghirardelli in Provincia, ennesima occasione persa dalla maggioranza




Non v’è dubbio alcuno sulle capacità e sulle competenze di Manuel Ghirardelli, nominato dal Presidente della Provincia Assessore all’Agricoltura in sostituzione del collega di partito Filippo Pozzi.

Quel che risulta difficile comprendere è come mai, ad un anno scarso dalla scadenza del mandato elettorale, con la concreta possibilità di non andare più al voto per eleggere il nuovo Consiglio, si debba assistere a spettacoli come quelli offerti nell’ultima settimana dalla Lega bramosa d’occupare una poltrona rimasta vuota.

Diverso sarebbe stato se fossimo stati ad inizio o a metà legislatura, con un programma tutto da completare e la legittima pretesa del Presidente di avere una persona di riferimento per portarlo a termine; ma oggi, considerato altresì il contesto di crisi politica, istituzionale e morale che viviamo, un atteggiamento simile com’altro può essere definito se non mera occupazione di un posto vacante ?!.

Pensare quanto ne avrebbe guadagnato l’attuale  maggioranza se, a fronte delle dimissioni di Pozzi, fosse uscita una linea concorde nel proseguire fino al termine del mandato con 7 Assessori, risparmiando sì qualche decina di migliaia di euro, sempre utili data l’attuale crisi, ma soprattutto dando il buon esempio, il segnale che è possibile andare oltre queste logiche.

Invece no, ed anzi il Presidente Trespidi, con la motivazione di voler avere a disposizione per la delega all’Agricoltura una figura d’esperienza a tempo pieno, sceglie per la stessa chi è già Sindaco di Ziano e nel Cda di un’importante azienda come Oto Melara (seppur, come riferiscono i vertici del Carroccio, il mandato sia prossimo alla scadenza). Il contrario di ogni logica.

Dopo aver assistito pochi mesi fa alla farsa del referendum per portare Piacenza in Lombardia con successivo dietro-front, questo è l’ennesimo pasticcio in salsa Pdl-Lega.

Andrea Fossati