sabato 29 luglio 2017

29/07/2017 - Il Pd Piacenza: "Vaccinare i propri figli tutela gli altri oltre che se stessi"

Il Pd: «Vaccinare i propri figli è dimostrare senso di responsabilità»

Sotto trovate una nota del Pd di Piacenza relativa all'obbligatorietà vaccinale che con piacere ho deciso di sottoscrivere insieme ad altri amici e compagni. Proprio ieri è stato approvato alla Camera il decreto che prevede la possibilità di iscriversi alle materne e agli asili nido ai soli bambini vaccinati, tutto questo per aumentare il livello di protezione sanitaria nel Paese.



Hanno sottoscritto l'intervento sottostante (ordine alfabetico): Martina Affaticati, Marco Bertolini, Elena Bettini, Letizia Bricchi, Rinaldo Busca, Mariella Castelli, Gianni Cravedi, Stefano Cugini, Andrea Fossati, Alberto Gorra, Elena Libé, Andrea Mastronardo, Roberto Modenesi, Silvia Modenesi, Marina Molinari, Paolo Montalbano, Mara Negrati, Concetta Paludi, Marco Pascai, Alessandro Perricone, Marcello Petrini, Giulia Piroli, Marco Ravarani, Annalia Reggiani, Benedetta Scagnelli, Andrea Tagliaferri, Francesco Timpano, Giorgia Veneziani.
"E’ strano trovarsi - scrivono in una nota diversi iscritti del Partito Democratico piacentino - nel 2017, a dover scrivere circa l’utilità dei vaccini. E’ ancora più strano che, sempre nel 2017, si sia dovuto ricorrere alla legge per estendere l’obbligatorietà vaccinale e renderla necessaria per l’ammissione ai nidi, alle scuole dell’infanzia e dell’obbligo. E’ davvero strano perché intere generazioni sono cresciute con la certezza che la vaccinazione prevenga malattie gravi, con complicanze altrettanto severe e mille volte più frequenti rispetto alle rarissime reazioni gravi da vaccino. Questo messaggio, suffragato da una sterminata letteratura scientifica in merito, è entrato per anni ed anni nelle case degli italiani, favorendo la salute pubblica con alti tassi di copertura vaccinale. Poi qualcosa si è guastato, qualcuno ha rispolverato il vecchio arsenale complottista e si è ricominciato a parlare di una ipotetica correlazione tra autismo e vaccini – correlazione, peraltro, esclusa dall’evidenza scientifica e dalla recentissima sentenza della sesta sezione civile della Corte di Cassazione – e delle presunte speculazioni di Big Pharma. Parallelamente le coperture vaccinali sono crollate negli ultimi anni e, tristemente, si è tornati a contare i morti (due bambini deceduti in Italia nel corso dell’ultimo anno a causa del morbillo).
A Piacenza, come riferito dal Presidente provinciale della FIMP, (Federazione Italiana Medici Pediatri), la percentuale di bambini vaccinati è passata dal 98,50% del 2010 al 95,60% del 2015. “Ogni morte o disabilità causata da malattie prevenibili con la vaccinazione è una tragedia inaccettabile”, dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La politica ha i mezzi per prevenire queste tragedie, per cui sosteniamo convintamente la legge approvata dalla Regione Emilia-Romagna sull’obbligatorietà vaccinale e ci auguriamo che venga presto approvata la norma nazionale in discussione in questi giorni.
Vogliamo esprimere chiaramente il nostro pensiero: di fronte ai problemi di salute pubblica ci affidiamo all’evidenza scientifica e alle autorità competenti. Di fronte alla salute dei nostri bambini lasciamo volentieri a qualcun altro l’ardito compito di fomentare il complottismo, magari per fini elettorali. Di fronte ai genitori che si oppongono ai vaccini nel nome della libertà di scelta, diciamo che vaccinare è dimostrare senso di responsabilità, è pensare non solo ai propri figli ma anche ai figli degli altri. Il divieto di fumo tutela le persone dal fumo passivo, il meccanismo dell’obbligo vaccinale funziona allo stesso identico modo: tutela gli altri oltre che se stessi".



venerdì 28 luglio 2017

28/07/2017 - Il taglio dei vitalizi : battuto un colpo in Parlamento



Prima di affrontare il tema in oggetto occorre fare una precisazione: il cosiddetto "assegno vitalizio" per i Parlamentari è stato abolito nel 2012 ed al suo posto vige ora un sistema di tipo previdenziale con la possibilità di andare in pensione a 65 anni. Che scendono a 60 anni se i mandati salgono a due (10 anni di legislatura). Tuttavia gli Onorevoli che avevano terminato il loro mandato al 30 dicembre 2011 stanno continuando a beneficiare del vecchio vitalizio. 

Come ha spiegato Repubblica, la proposta di legge Richetti approvata alla Camera prevede l'introduzione di un sistema previdenziale uguale a quello di cui usufruiscono i lavoratori dipendenti con l'estensione dello stesso anche a tutti gli ex Parlamentari. In soldoni per quest’ultimi si va a mettere mano al vecchio assegno e lo si decurta adeguandolo al sistema contributivo. La norma vale anche per i Consiglieri Regionali.

Ecco qualche esempio di decurtazione: Fausto Bertinotti passerà da 4852 a 2911 euro, Nichi Vendola da 4985 a 2991, Franco Marini da 6457 a 3875 ecc...

Ora la proposta di legge dovrà passare al vaglio del Senato ma c'è già chi scommette su uno stop oppure si augura che la Corte Costituzionale cancelli la stessa perché non si può toccare un diritto acquisito. 

Su quest'ultimo punto occorre fare una riflessione più ampia ovvero i tanto vituperati diritti acquisiti, nel caso specifico, sono il risultato di decenni di pensioni troppo alte rispetto a quanto versato ed ora un’intera classe di lavoratori più giovani deve pagare di più per mantenere quelle pensioni. E che quegli stessi lavoratori, a parità di potere d’acquisto del reddito da lavoro, percepiranno una pensione molto più ridotta (e molto più tardi) rispetto ai pensionati di oggi. Fine della divagazione. 

Tornando al tema, in una situazione di conti pubblici così disastrata, parlare di qualcosa che mi spetta da qui all'eternità riguardo ai vitalizi è fuori luogo, dato altresì che i contributi versano dagli Onorevoli sono di gran lunga minori di quanto già percepito. Con l'approvazione alla Camera della proposta di legge Richetti un buon segnale è stato dato, in attesa dell'ok definitivo. 

mercoledì 5 luglio 2017

05/07/2017 - Stasera al Pd si riunisce il Movimento Orlando



Questa sera il Movimento Orlando di Piacenza si riunisce per parlare con gli iscritti della crisi del Pd e delle soluzioni da mettere in campo per poterne uscire. Riteniamo che sia fondamentale cercare di riallacciare il rapporto con la nostra base dando un organizzazione al partito, dedicandoci subito a temi caldi  come lavoro, sicurezza, immigrazione dove non abbiamo saputo lanciare messaggi convincenti all'elettorato che si è rifugiato nell'astensione o verso i movimenti populisti. 
Ecco il testo della convocazione:

Cari tutti e tutte, 
mercoledì sera 5 luglio alle ore 21 presso la sede provinciale PD (Via roma 187-189) ci troveremo per discutere di quanto sta accadendo nel partito, con la sconfitta alle recenti amministrative in quasi la totalità dei capoluoghi coinvolti (tra cui come ben saprete Piacenza), e conseguentemente delle dimissioni del segretario provinciale Caragnano e cittadino Sckokai. Libertà di domenica 2 luglio ha scritto del possibile arrivo di un commissario che gestisca questa fase di transizione fino al congresso. Mercoledì sera ne parleremo insieme accogliendo idee, suggerimenti e proposte. Vi invitiamo a partecipare.

MOVIMENTO ANDREA ORLANDO PIACENZA

lunedì 3 luglio 2017

03/07/2017 - La sconfitta alle comunali: dati, riflessioni ed analisi



Dopo qualche giorno di riflessione e raccolta dati occorre mettere nero su bianco le ragioni della sconfitta del Partito Democratico (e civiche annesse) alle ultime comunali:

1) Cominciamo col dato nudo e crudo: il ballottaggio è andato peggio del primo turno, si è perso male, in 105 sezioni su 107, 20.500 voti di Patrizia Barbieri contro i soli 14.519 di Paolo Rizzi (58,5% a 41,5%). Dovevamo recuperare circa 3.000 voti rispetto all'11 giugno e siamo finiti sotto di 6.000 il 25. In soldoni Rizzi ha portato a casa qualche consenso di Ponzini e Rabuffi sul versante sinistro ma ha lasciato quasi tutti quelli di Trespidi (e credo i M5S recatisi alle urne) all'avversaria ed il divario è finito col l'aumentare;

2) La scelta del candidato è stata fatta in ritardo. Paolo Rizzi, a cui tutti noi del Pd abbiamo tributato un ringraziamento per l'impegno e il lavoro svolto, venne chiamato in fretta e furia dopo la rinuncia di Carlo Marini e l'investitura arrivò all'alba del 25 marzo (ma perché si andò così avanti quando c'era tutto il tempo di chiudere su un nome dopo il referendum del 4 dicembre?!). Non che la Barbieri abbia avuto molto tempo in più, ma Patrizia ha un'esperienza politica maggiore, è stata due volte Sindaco di Castelvetro e vanta un mandato da Assessore Provinciale sulle spalle. Ha potuto giocare all'attacco e suggestionare maggiormente i piacentini sul fattore discontinuità.

3) Altro dato emerso è che il centrosinistra perde perché tanti, troppi suoi elettori hanno imboccato la strada dell'astensione. Si è verificata una perdita di contatto coi ceti sociali di riferimento, sia a Piacenza (dove la sinistra si è divisa in 3) che a livello nazionale. Che fare ? Cerchiamo prima di tutto come Pd di ricomporre il campo perché noi siamo nati per unire, per superare le divisioni. Per farlo occorrono tuttavia un progetto e un'idea di società.

4) Parliamo del dato nazionale: il centrosinistra, nei comuni sopra i 15 mila abitanti e prima del ballottaggio, esprimeva il Sindaco in 64 comuni, ora passati a 34. Il centrodestra d'altro canto passa dal controllarne 32 a 53 e anche il M5S registra un saldo positivo: amministra oggi 8 comuni contro i 2 precedenti. Se ne deduce che il centrodestra è l'attore dominante di questi ballottaggi, risultando vincente in più della metà dei casi. 
L'istituto Cattaneo ha evidenziato come si confermano tempi duri per chi governa, soprattutto a livello locale. La domanda di discontinuità è andata a colpire lo schieramento che, prima delle elezioni, controllava il maggior numero di comuni. In tempi politicamente ed economicamente più turbolenti, più potere non implica soltanto più responsabilità, ma anche una più alta probabilità di essere scalzati dal Governo. 

5) In ultima battuta torniamo alle vicissitudini locali: durante la direzione provinciale di venerdì scorso si sono dimessi il segretario provinciale Caragnano e quello cittadino Sckokai. Con loro decade altresì l'intero esecutivo. Loris e Paolo hanno agito con grande responsabilità e per questo l'assise ha tributato ai 2 un sentito ringraziamento. 

Ora però ripartiamo dalla cartina sottostante, dove vediamo che ventinove sono i comuni blu (amministrati dal cdx) e quindici quelli rossi (dal csx). 
Nel 2017 oltre che a Piacenza, abbiamo perso a Monticelli, Carpaneto e Bettola. Villanova invece è rimasta agli avversari. 
Una situazione del genere non è più sopportabile, col lavoro e l'impegno dobbiamo invertire la tendenza. Ricostruire partendo dalle fondamenta. E' l'ultima chiamata.