domenica 11 marzo 2018

11/03/2018 - Analisi sconfitta elettorale del PD

Articolo pubblicato da libertà l'11-03-2018


Possiamo dirlo chiaramente: Il risultato di questa tornata elettorale per il Partito Democratico è stato ben al di sotto delle aspettative.
“Passata la nottata” per metabolizzare l’accaduto e analizzare meglio i trend nei collegi, emerge la necessità di cercare le ragioni profonde che ci hanno portato al 18.7% a livello nazionale.
In premessa occorre dire che si perde e si vince tutti assieme. Sarebbe quindi sbagliato andare alla ricerca di un capro espiatorio, anche se chi ha guidato il partito ha la responsabilità maggiore e Renzi se l’è presa offrendo le sue dimissioni. Ma non basterà una sostituzione del Segretario per risolvere i problemi; di fronte all’enormità di quanto accaduto sarebbe utopistico pensare di metterci una pezza con l’ennesima conta interna, ci dovrà essere una discussione sul progetto PD e sui contenuti, a cominciare dalla Direzione nazionale convocata per lunedì prossimo.  Non si deve perdere un secondo e riattivare subito l’iniziativa politica nei territori (a Piacenza sabato 10 si terrà la Direzione Provinciale, qui il resoconto di libertà). 
A livello di analisi, ha ricordato lo storico dirigente Luigi Berlinguer, è importante sottolineare che si è trattato prevalentemente di un voto d’opposizione verso la società in cui viviamo. E innegabile che in questi 5 anni si siano conquistati diritti e messi in atto provvedimenti mai fatti prima da nessun Governo (unioni civili, divorzio breve, dopo di noi, rilancio del fondo per la non autosufficienza, decontribuzione… giusto per citarne una parte), ma questo bagaglio di “fatto” non ha orientato l’elettorato ed anzi ha penalizzato fortemente il partito che li ha realizzati.
I candidati stessi non hanno contato nulla, fatti salvi casi sporadici. Basti pensare che nel collegio uninominale di Pesaro Il M5S ha vinto nonostante schierasse Andrea Cecconi, al centro dello scandalo dei bonifici taroccati, mentre il Pd è arrivato terzo con il suo uomo di punta, Il Ministro dell’Interno Marco Minniti. 
Ma perché è accaduto tutto ciò ? Le cause possono essere ricollegate a quanto detto sopra. In primis nel Sud Italia – e nelle periferie in generale - c’è un disagio sociale diffuso e risposte semplici come il reddito di cittadinanza possono fare breccia nel cuore di quest’elettorato. Idem per il tema dell’immigrazione, dove vengono fornite ricette di slogan rispetto ad un tema complicatissimo. Altri esempi ? La flat tax al 23%. A chi non piacerebbe ? Anche se inattuabile, chi l’ha proposta ha detto che i soldi si trovano. Problema grande = risposta semplice, e cavalcando l’onda di malessere generale il gioco è fatto. 
Riguardo al tema del quadro politico post-voto, l’unico Governo possibile pare essere formato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega Nord (che insieme hanno avuto il 51% dei voti espressi dagli Italiani). A loro la responsabilità, cominciando dai comportamenti, di ascoltare le ragioni degli altri e trovare le conseguenti mediazioni. Il Partito Democratico sarà impegnato all’opposizione e alla valutazione dei provvedimenti in agenda caso per caso.

Andrea Fossati

lunedì 12 febbraio 2018

10/02/2018 - Il Pd: condanna per i violenti, solidarietà alle forze dell’ordine.

Comunicato stampa del PD PIACENTINO dopo i disordini avvenuti durante la manifestazione di sabato pomeriggio 10 febbraio u.s.

Gli incidenti di sabato pomeriggio 


Gli incidenti di oggi pomeriggio sono di inaudita gravità, hanno colpito una città tranquilla costringendo persone inermi come mamme con bambini e anziani a mettersi al riparo terrorizzati da quanto stava succedendo. . Quello che si temeva è purtroppo successo. Le dichiarazioni violente di alcuni esponenti dei movimenti antidemocratici dei giorni scorsi si sono trasformate in una violenza reale. Il Pd condanna chi ha voluto trasformare un’occasione di testimonianza per la democrazia e l’antifascismo in una bagarre dove è impossibile distinguere le differenze tra estremismi. Di qualunque colore si voglia fregiare la violenza è sempre un attacco alla democrazia, alla libertà e alla nostra Cosituzione.

A maggior ragione ci riconosciamo nell’iniziativa pacifica e ordinata che si è svolta al mattino grazie ad ANPI e alla quale abbiamo aderito insieme alle molte altre organizzazioni e associazioni come i sindacati confederali Cgil, CISL e Uil e i partigiani cristiani. Il nostro plauso e la nostra solidarietà va alle forze dell’ordine impegnate a contenere i violenti, in particolare a chi, nell’esercizio della sua funzione come anche i giornalisti, è rimasto vittima di pestaggio. La violenza ha una sola matrice, quella contraria alla democrazia, un solo sentimento quello della paura, una sola conseguenza quella di restringere la libertà di ognuno di noi.