venerdì 3 giugno 2016

02/06/2016 - Intervento sulla Riforma della Costituzione – analisi degli aspetti fondamentali


pubblicato da libertà il 02/06/2016.




Basta un sì. Con questo slogan è stata presentata dal PD la campagna che porterà gli italiani ad approvare o meno la Riforma Costituzionale col referendum che si terrà il prossimo ottobre.
Un processo di cambiamento atteso da molti anni su cui il premier Matteo Renzi ha scommesso l’intera carriera politica; dapprima con un approccio mirato a personalizzare il contesto, ora più saggiamente concentrandosi sui contenuti.
Uno scontro frontale, un muro contro muro ora non avrebbe avuto alcun senso date anche le preoccupazioni e la disillusione verso la politica che nutrono tanti italiani. Meglio allora dire che c’è di buono nel provvedimento, premettendo che lo stesso è la soluzione modificata e votata dal Parlamento.
L’asse principale della Riforma è il superamento del bicameralismo perfetto. A modificarlo – senza risultato -  ci provarono Massimo D’Alema con la bicamerale, il centrodestra con i “saggi” di Lorenzago, fino ad arrivare alla bozza Violante e alla commissione voluta da Enrico Letta.
Nel merito Palazzo Madama sarà composto da 100 membri con eliminazione di 220 seggi, mentre gli eletti, essendo già consiglieri regionali, non percepiranno alcuna indennità aggiuntiva. Soltanto la Camera voterà la fiducia al Governo ed esaminerà l’80% delle leggi portando ad un complessivo snellimento del processo legislativo.
Riguardo al titolo V verranno ridotte le competenze regionali ed aumentate quelle statali eliminando le materie cosiddette concorrenti; le province saranno sostituite dagli enti di area vasta (nella fattispecie sul nostro territorio c’è stata la firma dell’accordo quadro di collaborazione fra la provincia Parma e quella di Piacenza). Sarà inoltre abolito il Cnel.
Secondo blocco della Riforma è l’Italicum, nuova legge elettorale che bandisce di fatto le coalizioni sostituendole con una lista unica e, se nessuno dei partiti riuscisse a superare il 40% dei voti validi al primo turno, si terrebbe un ballottaggio fra la prima e la seconda lista. In entrambi i casi il premio di maggioranza assegnerà al vincitore 340 seggi. Altra novità sta nel fatto che solamente i capilista dei collegi saranno “bloccati”, cioè sicuri di elezione se la lista otterrà almeno il 3% di voti validi al primo turno, mentre non ci potranno essere più del 60% dei capilista dello stesso sesso. L’Italicum si può condensare in due battute: un vincitore certo ed una maggioranza sicura.
In ultima analisi vi è stato un rafforzamento dell’istituto referendario con l’introduzione del referendum propositivo, ossia la possibilità che ha il potere legislativo di emanare una legge coerente con la volontà popolare.
Questi sono alcuni degli aspetti fondanti della Riforma che andremo a votare nel mese di ottobre.
Dire sì significa sostenere il cambiamento di uno Stato più moderno e funzionante che recuperi rapidità legislativa. Certo il testo è perfettibile, ma un adeguamento della Carta è necessario.
Come hanno detto i quasi 200 costituzionalisti che hanno firmato per il Sì "Nel progetto non c'è forse tutto, ma c'è molto di quel che serve”.


Andrea Fossati