domenica 24 agosto 2014

14/07/2014 - RIFORMA DEL SENATO, SBAGLIATO MANTENERE L’IMMUNITA’

In questi giorni il dibattito politico è imperniato sulla riforma del Senato che, fra i tanti aspetti controversi, prevede  l’estensione per i Senatori delle garanzie “contenute” nell’articolo 68 comma 2 e 3 della Costituzione.
In parole povere, parliamo di autorizzazione a procedere per perquisizione, arresto, detenzione e intercettazione dei membri che vi appartengono.
Se il comma 1 del medesimo articolo risulta comprensibile, garantendo l’insindacabilità delle opinioni e dei voti espressi dal parlamentare nell’esercizio delle proprie funzioni, il successivo in particolare, dovuto sostanzialmente ai Padri Costituenti quand’ancora era vivo il ricordo dell’epoca fascista come tutela per le minoranze, appare oggi superabile; ed invece viene usato come scudo per garantirsi l’immunità.
Bisogna considerare altresì un secondo aspetto: il prossimo Senato, stando alla riforma, diventerà organo di secondo grado, formato da 100 fra Sindaci e Consiglieri Regionali in carica. Ciò significa che nessuno di loro sarà eletto ma bensì scelto dai rispettivi Consigli, ad eccezione di 5 membri nominati dal Capo dello Stato.
La prima contraddizione è che ci saranno Sindaci/Consiglieri nominati Senatori che godranno dell’immunità e “semplici” Sindaci/Consiglieri senza questo scudo. Ed in ogni caso basta fare una ricerca su Google per rendersi conto che sono indagati per rimborsi pubblici spesi impropriamente oltre 300 Consiglieri in 17 Consigli (su 20!!). Insomma la norma non sembra certo un aiuto al contrasto ai numerosi episodi di corruzione cui purtroppo assistiamo a livello locale, visto e considerando dato che ci sarà una vera e propria corsa degli indagati a garantirsi l’immunità.
Resta da capire, vista l’aria che tira nel Paese, come si possa anche solamente pensare di introdurre questo tipo di garanzia, rimpallandosi la responsabilità l’un l’altro come chi sa d’averla fatta grossa.
I cittadini hanno bisogno che la politica torni a dare il buon esempio e a rispettare le regole, solamente così sarà possibile inaugurare un nuovo corso all’insegna del cambiamento. 

ANDREA FOSSATI