Intervento pubblicato su libertà il 29/10/2012
Il Governo ha annunciato di volersi costituire parte civile a ridosso dell’udienza preliminare nell'ambito del processo riguardante la trattativa Stato-Mafia. Una decisione attesa e apprezzabile quella presa dall’esecutivo di Mario Monti, passo avanti doveroso nei confronti delle vittime di quella terribile stagione e dei loro familiari, nonché dei cittadini che si stanno battendo da anni alla ricerca della verità.
Governo parte offesa quindi, a rimarcare il
fatto di essere stato colpito alle spalle dai suoi stessi servitori che,
dopo la strage di Capaci, dietro le quinte tentarono di arrivare alla
“cupola” alla ricerca di un accordo di non belligeranza.
Con il
suddetto comportamento era chiaro che pezzi deviati delle Istituzioni
volevano chiudere questa stagione senza combattere, arrendendosi,
cedendo al ricatto di sangue messo in atto da Cosa Nostra, evitando in
tal modo altre stragi. La morte di Giovanni Falcone accelerò le cose;
Paolo Borsellino capì quanto stava succedendo intorno a lui e ne rimase
sconvolto: potevano le Istituzioni di uno Stato democratico trattare con
chi aveva sterminato da ultimo un suo fedele servitore, l’amico
Giovanni Falcone ? Si sarebbe dovuto trovare un accordo con chi chiedeva
la revisione del maxi-processo e altri benefici ?
Impossibile per
Borsellino pensare minimamente ad una simile eventualità; il Giudice
tirò dritto, consapevole di essere ormai abbandonato al suo destino
nonché ostacolo alla trattativa. Terminata questa terribile stagione
nacque la Seconda Repubblica che affonda i suoi pilastri nel sangue
delle stragi.
Ed ora siamo arrivati ad uno snodo chiave della
vicenda, dove il desiderio è che si faccia piena luca su questa torbida
vicenda. Per rispetto dei giudici e dei ragazzi in divisa vittime delle
stragi.
Andrea Fossati