venerdì 5 luglio 2019

05/07/2019 - Caso Caruso - l'autosufficienza della maggioranza

La prima pagine di libertà del 26 giugno 2019

Quanto accaduto nell’ultima settimana ha aperto uno squarcio nella nostra città. In pratica ci credevamo un territorio immune dalle infiltrazioni mafiose, con anticorpi sufficienti; “Piacenza è la classica isola felice” è la frase che molti di noi ripetevano spesso, riducendo a episodi isolati le avvisaglie che ci sono già state anni addietro (il ricordo dell’operazione Grande Drago avvenuta a Castelvetro è ancora fresco).
Leggere quindi su Libertà di mercoledì 26 giugno u.s. dell’arresto e del modus operandi dell’ex Presidente del Consiglio Comunale nei summit con la famiglia ndranghetista dei Grande Aracri è stato un fulmine a ciel sereno, tanto che il Gip ha affermato come lo stesso Caruso abbia avuto “un ruolo non secondario nella consorteria”.
Da un’analisi dell’accaduto il primo pensiero che viene alla mente è cosa possiamo fare affinché situazioni del genere non si ripetano?  Nessuna intenzione di accusare questo o quell’altro, di fare di tutta l’erba un fascio. In primis occorre un’assunzione di responsabilità da parte della politica tutta che si faccia promotrice di un percorso condiviso per contrastare il fenomeno mafioso.
Seguendo in streaming l’ultimo Consiglio Comunale ci sono stati interventi apprezzabili, perché va da sé, dopo quanto successo occorre lasciare da parte ogni certezza e attivare tutti gli anticorpi necessari per respingere gli assalti di organizzazioni che vengono sul nostro territorio con il volto insospettabile di chi promette aiuti se sei in difficoltà, stringe relazioni e carpisce la nostra fiducia.
Alla luce di quanto detto sopra mi hanno stupito gli attacchi di alcuni consiglieri di maggioranza, come se non ci fosse da parte loro presa di coscienza della situazione ma soltanto una volontà di rimozione dell’accaduto. Ed essendo la miglior difesa l’attacco sono partite verso la minoranza accuse di strumentalizzazione e addirittura minacce di gravi conseguenze in ordine giudiziario a non meglio precisati detrattori. Vien da dire che la reazione straordinaria (auspicata dal Consigliere Giardino) non c’è stata, l’autosufficienza davanti ad un nemico così grande è sbagliata, non limitandoci allo sdegno davanti all’evidenza.
La legalità va promossa sempre, secondo tradizione Democratica e da Stato di Diritto, vigilando e denunciando attraverso le costituzione di organismi competenti, facendo ognuno, che sia partito, associazione, o semplici cittadini, la propria parte.

Andrea Fossati