di ANDREA FOSSATI *
Terminate le consultazioni fra gli iscritti, sono
stati scelti i tre candidati che si contenderanno la segreteria del
Partito democratico alle Primarie dell'8 dicembre: Matteo Renzi, Gianni
Cuperlo e Pippo Civati. In quella data le votazioni saranno aperte a
tutti i cittadini che si riconoscono nel progetto riformista del
centrosinistra, pertanto ogni comitato porterà contributi d'idee e
proposte politiche utili per la scelta finale.
Con riferimento a
Civati, nella nostra provincia ha ottenuto un risultato soddisfacente,
di poco superiore al 10% e in linea con la media nazionale. Tuttavia è
utile ricordare che i votanti delle "primariette" in tutta Italia sono
stati circa 300.000, non paragonabili ai 3 milioni che votarono quando
Bersani divenne segretario o agli 8 milioni che scelsero il Pd alle
ultime politiche.
Diciamo pure che ora "si apre un'altra partita", non più esclusivamente nei circoli ma nelle piazze di tutta Italia.
E
allora, entrando nel merito, perché scegliere Pippo Civati? Per chi lo
ha già fatto una decisione meditata, ragionata nel tempo, ma convinta.
In altre parole dalle passioni forti (come l'ha definita il senatore
Tocci presentando la mozione sabato u. s. a Piacenza). Che è quanto di
più bello ci possa essere. Vuoi per l'entusiasmo che Civati sa
trasmettere ai giovani, vuoi per la sua capacità di portare avanti
scelte coraggiose su temi troppo spesso usati in maniera
propagandistica, mettendo al primo posto del suo programma più giustizia
sociale, più diritti, usando inoltre parole chiave come possibilità e
opportunità.
"Dalla delusione alla speranza" s'intitola il manifesto
politico redatto all'insegna del "noi"; delusione che per molti si è
trasformata in rassegnazione e in frustrazione proprio per l'incapacità
di incidere fattivamente nelle scelte di vita quotidiana. L'invito è
quindi a non adeguarsi ma a lottare per:
- un'alternativa che preveda
lo stop alle larghe intese, dannose perché la gran parte delle
decisioni sono state subite dal Pd; una rincorsa al centro o a destra
che ha deluso gran parte dell'elettorato (già provato dal precedente
Esecutivo Monti) per cui questo governo avrebbe dovuto stare in piedi
solo per modificare la legge elettorale e poco altro;
-
un'alternativa che preveda un'opera di moralizzazione della politica in
cui i parlamentari rinuncino a parte del loro stipendio per devolverlo
ai territori; oppure, ancora, non avere tentennamenti su un caso come
quello della Cancellieri, che si sarebbe già dovuta dimettere per
l'inopportunità politica dei suoi comportamenti, giusto per fare un paio
d'esempi;
- un'alternativa che preveda di sostenere lavoro e
famiglia con provvedimenti da prendere in chiave universalistica:
reddito minimo garantito e ammortizzatori per i disoccupati, limitati
nel tempo e dedicati solo a chi cerca fattivamente lavoro;
-
un'alternativa che preveda provvedimenti per contrastare piaghe come
corruzione, evasione, lotta alla criminalità organizzata, cominciando da
scelte prettamente politiche;
- un'alternativa che preveda un Pd
delle possibilità e opportunità volto a riprendersi la scena, proponendo
idee, coinvolgendo tutti nelle decisioni che contano, all'insegna delle
"molte persone davanti e nessuna indietro". Riscoprire il gusto di
cambiare le cose e impedire così che la gente guardi al Pd come fosse un
vecchio partito conservatore;
Queste per sommi capi sono le proposte della mozione consultabili per esteso su www. civati. it/temi.
Concludendo,
la proposta politica di Pippo Civati vuole essere un grande progetto di
rivoluzione culturale, attento all'istanza di cambiamento e al contempo
alla valorizzazione delle competenze. Cercando di ritrovare quella
sostanza perduta.
* comitato a sostegno
della candidatura di Pippo Civati
a segretario nazionale del Pd
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