-Da pochi giorni si è insediato
il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il primo rappresentante della
sinistra-dc al Colle. Lo ha fatto con un discorso semplice ma allo stesso tempo
incisivo, toccando punti chiave come la lotta alla mafia ed alla corruzione,
chiedendo aiuto per esercitare la sua funzione di “arbitro imparziale” e “garante
della Costituzione”. Inoltre si è
soffermato sulla crisi della politica, carente d’autorevolezza e responsabilità
dopo anni in cui ha avuto (e sta avendo tutt’ora) un ruolo di oggettiva
debolezza, ma che dovrà necessariamente recuperare forza: con una figura come
la Sua, stimata e rispettata in tutto il Paese, ciò potrà essere possibile.
In definitiva le dichiarazioni
pronunciate da Mattarella suonano come una boccata d’ossigeno tant’è che persino
Beppe Grillo gli ha augurato buon lavoro dando
- per così dire - un’apertura di credito al Presidente.
-La Sua elezione ha seguito un
percorso chiaro, senza ambiguità ne personalismi, con l’effetto di spiazzare FI
e NCD: con questa mossa Matteo Renzi ha messo a nudo le contraddizioni presenti
nel centro-destra berlusconiano e fatto fare rapida retromarcia ad Alfano e C., timorosi di perdere quelle
posizioni di potere se avessero fatto mancare i voti dell’NCD per l’elezione di
Mattarella. La speranza è che prevalga il senso di responsabilità verso un
cammino già intrapreso, ma se ciò non avverrà sarà nei fatti una rottura
unilaterale.
-D’altro canto il Pd ne esce
rafforzato, con un nome, quello di Mattarella, condiviso fra tutte le sue
anime, dimostrandosi nei fatti l’unica forza attualmente in grado di discutere sì,
per poi però scegliere: un viatico fondamentale per poter rilanciare il Paese. La
stessa via d’ascolto deve essere adottata da Renzi in tema di Riforme, a
cominciare da quella elettorale e nella definizione dei rapporti Stato-Regioni.
Una coesione che sarebbe un passo ulteriore per poter portare
avanti il progetto di PD interclassista e a vocazione maggioritaria iniziato
nel 2008.
- A tal proposito gli ingressi
dei Senatori di Scelta Civica in maggioranza possono considerarsi un arricchimento
visto il complessivo snaturamento del partito di Mario Monti e se lo stesso PD
rappresenta al meglio le loro idee per il cambiamento del Paese. Inutile
parlare di voltagabbana o altro, è lo stesso articolo 67 della Costituzione a
parlare di “esercizio delle funzioni senza vincolo di mandato” per il
Parlamentare.
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