lunedì 3 luglio 2017

03/07/2017 - La sconfitta alle comunali: dati, riflessioni ed analisi



Dopo qualche giorno di riflessione e raccolta dati occorre mettere nero su bianco le ragioni della sconfitta del Partito Democratico (e civiche annesse) alle ultime comunali:

1) Cominciamo col dato nudo e crudo: il ballottaggio è andato peggio del primo turno, si è perso male, in 105 sezioni su 107, 20.500 voti di Patrizia Barbieri contro i soli 14.519 di Paolo Rizzi (58,5% a 41,5%). Dovevamo recuperare circa 3.000 voti rispetto all'11 giugno e siamo finiti sotto di 6.000 il 25. In soldoni Rizzi ha portato a casa qualche consenso di Ponzini e Rabuffi sul versante sinistro ma ha lasciato quasi tutti quelli di Trespidi (e credo i M5S recatisi alle urne) all'avversaria ed il divario è finito col l'aumentare;

2) La scelta del candidato è stata fatta in ritardo. Paolo Rizzi, a cui tutti noi del Pd abbiamo tributato un ringraziamento per l'impegno e il lavoro svolto, venne chiamato in fretta e furia dopo la rinuncia di Carlo Marini e l'investitura arrivò all'alba del 25 marzo (ma perché si andò così avanti quando c'era tutto il tempo di chiudere su un nome dopo il referendum del 4 dicembre?!). Non che la Barbieri abbia avuto molto tempo in più, ma Patrizia ha un'esperienza politica maggiore, è stata due volte Sindaco di Castelvetro e vanta un mandato da Assessore Provinciale sulle spalle. Ha potuto giocare all'attacco e suggestionare maggiormente i piacentini sul fattore discontinuità.

3) Altro dato emerso è che il centrosinistra perde perché tanti, troppi suoi elettori hanno imboccato la strada dell'astensione. Si è verificata una perdita di contatto coi ceti sociali di riferimento, sia a Piacenza (dove la sinistra si è divisa in 3) che a livello nazionale. Che fare ? Cerchiamo prima di tutto come Pd di ricomporre il campo perché noi siamo nati per unire, per superare le divisioni. Per farlo occorrono tuttavia un progetto e un'idea di società.

4) Parliamo del dato nazionale: il centrosinistra, nei comuni sopra i 15 mila abitanti e prima del ballottaggio, esprimeva il Sindaco in 64 comuni, ora passati a 34. Il centrodestra d'altro canto passa dal controllarne 32 a 53 e anche il M5S registra un saldo positivo: amministra oggi 8 comuni contro i 2 precedenti. Se ne deduce che il centrodestra è l'attore dominante di questi ballottaggi, risultando vincente in più della metà dei casi. 
L'istituto Cattaneo ha evidenziato come si confermano tempi duri per chi governa, soprattutto a livello locale. La domanda di discontinuità è andata a colpire lo schieramento che, prima delle elezioni, controllava il maggior numero di comuni. In tempi politicamente ed economicamente più turbolenti, più potere non implica soltanto più responsabilità, ma anche una più alta probabilità di essere scalzati dal Governo. 

5) In ultima battuta torniamo alle vicissitudini locali: durante la direzione provinciale di venerdì scorso si sono dimessi il segretario provinciale Caragnano e quello cittadino Sckokai. Con loro decade altresì l'intero esecutivo. Loris e Paolo hanno agito con grande responsabilità e per questo l'assise ha tributato ai 2 un sentito ringraziamento. 

Ora però ripartiamo dalla cartina sottostante, dove vediamo che ventinove sono i comuni blu (amministrati dal cdx) e quindici quelli rossi (dal csx). 
Nel 2017 oltre che a Piacenza, abbiamo perso a Monticelli, Carpaneto e Bettola. Villanova invece è rimasta agli avversari. 
Una situazione del genere non è più sopportabile, col lavoro e l'impegno dobbiamo invertire la tendenza. Ricostruire partendo dalle fondamenta. E' l'ultima chiamata. 



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