mercoledì 5 gennaio 2011

05/01/2011 - L'omertà di Bossi e Maroni



Conversando con i giornalisti a Ponte di Legno Umberto Bossi ha rivelato che tra il suo ufficio e l'abitazione romana sono state scoperte settimane or sono alcune "cimici". Questo perchè il Senatur, insospettito insieme alla sua segretaria dalla troppa gente informata di cose dette invece da loro privatamente, ha allertato una società di bonifica privata che ha scoperto i fantomatici aggeggi utili all'ascolto delle conversazioni. In un secondo momento il leader leghista si è sentito in dover d'avvertire il fido Ministro Maroni e anche lui, segretamente, ha fatto controllare gli ambienti.
Proprio il fatto che nè uno nè l'altro, in quanto Ministri, si siano sentiti in dovere di denunciare tempestivamente  l'accaduto  alle autorità competenti fa riflettere. Eppure la legge lo prevede, precisamente all'articolo 331 del codice di procedura penale, che obbliga nel caso specifico qualsiasi pubblico ufficiale a presentare denuncia "per iscritto" e "senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria". Lo ha rivelato con un'ottima analisi sul suo blog Gioacchino Genchi (http://gioacchinogenchi.blogspot.com/), puntando il dito sul fatto che nessuno - con poche lodevoli eccezioni - abbia parlato del reato commesso dal duo Bossi-Maroni. Triste è pure pensare che da queste figure dovrebbe arrivare il buon esempio e lo sprone ai cittadini nell'aver fiducia verso le Istituzioni; agendo così si avalla invece un sistema perverso dove l'omertà, i ricatti e le minacce sono all'ordine del giorno. Una normalizzazione a cui noi Giovani dell'Italia dei Valori non vogliamo sottostare  consci che ciò trascina giorno dopo giorno l'Italia verso una pericolosa deriva anti-democratica.

Andrea Fossati
Coordinatore giovani Italia dei Valori Piacenza

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